venerdì 5 aprile 2013

APRIL SESSION 2013 RACANATI SERGIO

RACANATI SERGIO





BIOGRAFIA
Sergio Racanati nasce a Bisceglie, BT, il 1982. Nel 2004 si laurea a
Milano presso l'I.E.D. con la tesi dal titolo "ApuliaMotel'Sclero" e gli viene
conferita la lode.
Sergio Racanati è stato invitato dal curatore Marcus Owens al
programma di Residenza Artistica da marzo a giugno 2013 presso
Harvard Univercity di Boston con successiva mostra presso il Museo di
Storia e Scienze Naturali di Boston, nel mese di giugno.
"L’idea di partenza come quella del risultato finale è per me il voler
produrre nulla; per lo meno nulla che possa essere interpretato come
opera d’arte convenzionale."
Il suo medium è l’immateriale, usato per produrre opere d’arte della
natura provvisoria, che mettono in discussione il tradizionale contesto
museale considerato sia dal punto di vista strutturale che organizzativo.
Ciò che interessa Sergio Racanati è sovvertire le condizioni del
concepimento e della creazione di opere d’arte che appaiono come
trasformazione di azioni destinate a produrre significato attraverso
un situazione transitoria. Il centro del suo lavoro è dato da un interesse
per la storia sociale dell’uomo in relazione al suo ambiente urbano,
politico ed architettonico. Analizza elementi laterali e dimenticati dalla
storia, riflette sul rapporto tra il paesaggio urbano e lo sviluppo civile
dell’uomo, tra la storia dell’architettura e i suoi comportamenti politici.
Svolge una riflessione sul rapporto tra memoria individuale e collettiva
nella storia contingente.
Il centro del suo lavoro artistico di è dato da un interesse per la storia
sociale dell'uomo in relazione al suo ambiente urbano, naturale, politico
ed architettonico.
Indaga le conseguenze della polarizzazione dell'esistenza umana, tra
forme di conformismo e integrazione, tra differenziazione e resistenza.
L'intento della sua pratica artistica è coinvolgere ed innescare processi
di partecipazione attiva, al fine di poter realizzare un'opera-azione corale
e collettiva che abbia ripercussioni sulla comunità locale.
E' interessato alle relazioni umane e i rapporti sociali ed è attratto dalle
metodologie partecipate e della circolazione del sapere in senso
orizzontale, strumenti di condivisione di conoscenze e competenze
acquisite.
I nuclei tematici verso cui si dirige la mia ricerca spaziano dalla
rivitalizzazione alla riqualificazione di aree urbane, dall'attivare movimenti
e manifestazioni socio-politiche alle attività sostenibili, dalle
autoproduzioni alla messa in discussione delle forme del potere, rinegoziazione
e ri-attivazione dello spazio pubblico.
Tra le ultime residenze segnaliamo: "Performance Sapce" agosto 2012,
a Londra dove ha continuato ed indagare le dinamiche dello spazio
pubblico; MASTER CLASS DEFAULT curata da Ramdom, Lecce
settembre 2011, dove tra i visiting curator vi era Alfredo Cramerotti,
Andrea Lissoni, Lewis Biggs, Julia Draganovic. Durante la residenza
vengono affrontati temi relativi alla rigenerazione e riqualificazione dello
spazio pubblico attraverso nuove pratiche artistiche soffermandosi sui
processi di partecipazione attiva del territorio, delle aree periferiche,
marginali e sui fenomeni di inclusione sociale.
Nell'agosto del 2011 viene selezionato per il Programma di Residenza e
comunanza "aMonte” curato da Ferdinando Mazzitelli in collaborazione
con “ la Fondazione d'Arte Contemporanea SoutHeritage Foundation" di
Matera, durante la quale ha continuato il suo percorso di studi e
ricerche riflettendo sul rapporto di produzione artistica e culturale
decentrata e sulle possibilità di attivare processi partecipativi alla
produzione di operazioni che possano realmente risvegliare e innescare
nuovi sistemi economici e relazionali tra il territorio e nuovi odiens.
Nel mese di maggio 2012 ha vinto il concorso di arte pubblica, ZONA
FRACA, prodotto dal Eclettica associazione culturale, comune di
Barletta, C.A.T. e regione Puglia a cura di Giusy Caroppo, Anna Maria
Giannone, Gabriella Ruta. La commissione curatoriale del bando
evidenzia sia l'aspetto socio relazionale con il territorio, sia il processo
partecipativo ed inclusivo della popolazione locale che la capacita cross
mediale con cui Sergio Racanati interviene nello spazio pubblico
soffermando l'attenzione sulla memoria collettiva e storica e sulle
urgenze territoriali che altro non sono che lo specchio degli smottamenti
socio-economici del nostro tempo.
Tra le mostre personali segnaliamo : Resilient, operazione realzionale
con il Collettivo Le Macerie Baracche Ribelli, con testo critico di Maria
Paola Spinelli, "SEDUZIR_SEDURRE UNA DONNA CHE SEDUCE GLI
ALTRI E CHE DA SOLA SEDUCE UN TIR" a cura di RoseMarie
Sansonetti, in cui performance sonore, video proiezioni, fotografie e
installazioni convivono in un unico spazio di 350 mq interrotti da 4 pilasti,
nelle fondamenta di una condominio, tenutasi nel 2010;
, I RAGAZZI FORMIDABILI a cura di Pietro Gaglianò, ptrsso la project
room "Santa Reparata" a Firenze; "CINA REMIX" presso lo Spazio
Lambretto a Milano.
Tra le mostre collettive segnaliamo: "VIDEODROME", rassegna
internazionali di audio video indipendenti, negli spazi dello storico C.S.I
Leoncavallo di Milano; "Visioni a Parte" alla Galleria d'arte
contemporanea Blu Org di Bari; la Biennale di Berlino 7 ( giugno 2012)
all'interno del programma "Pre-Occupied"; "SEEK REFUGE.
INSEDIAMENTI PRECARI IN LUOGHI DI TRANSITO" curata da
Riccardo Lisi, Marta Casati e Filippo Borrella, mostra collaterale alla
Biennale di Architettura di Venezia.
Tra i progetti spaciali che ha attivato e curato ricordiamo :" Nel 2009
attiva e cura progetto itinerante dal nome MdmA nel quale riflette sulle
differenti modalità dell'abitare. Il progetto si svolte tra le città di Berlino,
Milano e Bruxelle.Nel 2007 fa parte della produzione del documentario
“LE VOCI DELLʼANIMA” a conclusione del Corso “CIRCUS” scuola di
cinema Holden di Torino in collaborazione con Fandango. Tra il 2006 e il
2007 attiva e cura il progetto di ricerca di giovani produttori di musica
elettronica, musica techno e musica sperimentale dal nome
"ABSTRACT ZONE" concluso con la realizzazione di un contest
musicale presso EX.Loop, spazio non profit di Bruxelles chiuso
contemporaneamente con la fine del contest.


STATEMENT
"L’idea di partenza come quella del risultato finale è per me il voler produrre nulla; per lo meno nulla che possa essere interpretato come opera d’arte  convenzionale."
Il suo medium è l’immateriale, usato per produrre opere d’arte della natura provvisoria, che mettono in discussione il tradizionale contesto museale considerato sia dal punto di vista strutturale che organizzativo.
Ciò che  interessa Sergio Racanati  è sovvertire le condizioni del  concepimento e della creazione di opere d’arte che appaiono come trasformazione di azioni destinate a produrre significato attraverso
un situazione transitoria. Il centro del suo lavoro è dato da un interesse per la storia sociale dell’uomo in relazione al suo ambiente urbano, politico ed architettonico. Analizza elementi laterali e dimenticati dalla storia, riflette sul rapporto tra il paesaggio urbano e lo sviluppo civile dell’uomo, tra la storia dell’architettura e i suoi comportamenti politici.
Svolge una riflessione sul rapporto tra memoria individuale e collettiva nella storia contingente.
Il centro del suo  lavoro artistico di  è dato da un interesse per la storia sociale dell'uomo in relazione al suo ambiente urbano, naturale, politico ed architettonico.
Indaga le conseguenze della polarizzazione dell'esistenza umana, tra forme di conformismo e integrazione, tra differenziazione e resistenza. L'intento della sua pratica artistica  è coinvolgere ed innescare processi di partecipazione attiva, al fine di poter realizzare un'opera-azione corale e collettiva che abbia ripercussioni sulla comunità locale.
E' interessato alle relazioni umane e i rapporti sociali ed è attratto dalle metodologie partecipate e della circolazione del sapere in senso orizzontale, strumenti di condivisione di conoscenze e competenze acquisite.
I nuclei tematici verso cui si dirige la mia ricerca spaziano dalla rivitalizzazione alla riqualificazione di aree urbane, dall'attivare movimenti e manifestazioni socio-politiche alle attività sostenibili, dalle autoproduzioni alla messa in discussione delle forme del potere, ri-negoziazione e ri-attivazione dello spazio pubblico.







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